Der von Kürenberg
A cura di Barbara Spadini
Der von Kürenberg
O
Der Kürenberger
Opere
Sono arrivate fino a noi quindici composizioni a lui attribuite
Traduzioni italiane
C. San Lazzaro- G. Murri, I Minnesänger, Torino 1947
F. Politi, La lirica del Minnesänger, Bari 1948
G.V. Amoretti, I Minnesänger, Torino 1965
Critica consigliata
Ladislao Mittner, Storia della letteratura tedesca, Torino 1977
Antologia della poesia tedesca, a cura di R. Fertonani- E. Giobbio Crea, Milano 1977
Bernd Weil, Das Falkenlied des Kürenbergers. Francoforte 1985
Olive Sayce, The medieval German lyric, 1150-1300: the development of its themes and forms in their European context (Oxford University Press 1982)
Ronald J. Taylor, The Art of the Minnesinger. Songs of the thirteenth century transcribed and edited with textual and musical commentaries, 2 vols. (University of Wales Press, 1968)
Links consigliati
www.photographersdirect.com/…/minnesinger.asp
http://gutenberg.spiegel.de/angelus/cherub/cherub.htm
www.riflessioni.it/enciclopedia/silesio.htm
Biografia e Poetica
Breve excursus sul Minnesäng e i Minnesänger
Il Minnesäng è un componimento poetico in tedesco tipico del periodo che va dal XII secolo al XIV, definibile come “ Canzone d’Amore”, (Minne = Amore, Säng = Canto).
E’ possibile datare i primi Mnnesäng attorno al 1150, ad opera di Der von Kürenberg e di Dieter von Aist, che sono appunto i primi “ Minnesänger” , cantori d’Amore, figure molto simili a quelle dei Trovatori .
La critica storica e letteraria è ancora dibattuta nel dare una giusta collocazione sociale d’appartenenza a questi cantori, che alcuni studiosi vogliono esponenti della nobilità o dell’alta aristocrazia, altri contestualizzano come provenienti da ambienti meno raffinati , popolari, in quanto alcuni fra loro venivano chiamati Meister (Maestro). Sussiste anche l’ipotesi che si trattasse di vassalli di nobili , come testimonierebbe il dono di un feudo da parte dell’imperatore a Walther von der Vogelweide.
Nonostante tutte le ipotesi, le piste di ricerca e studio sono ancora aperte, anche e soprattutto a causa della difficoltose ed incerte prove documentarie, che mettono a dura prova i filologi nella ricostruzione dei canti nella loro forma originaria, nel recupero delle melodie che li accompagnavano e nella acquisizione di atti che possano confermare le identità di molti cantori, noti solo per poche e frammentarie opere.
Molte strofe sono giunte a noi in codici manoscritti posteriori ,per lo più del XV secolo, tanto che anche i musicologi che studiano la particolare notazione musicale dei Minnesäng possono certamente arrivare ad una certa esattezza nella decifrazione delle note, pur nella quasi impossibile esecuzione dei canti, non conoscendone il ritmo.
Dal XV secolo il Minnesänger lasciò il posto alla nuova figura di Meistersinger , attivi in ambito popolare e non presso le nobili corti.
Nonostante ciò un gruppo di dodici antichi “alte Meister” continuavano a venire menzionati come caposcuola: Walther von der Vogelweide, Wolfram von Eschenbach, Reinmar der Alte, Heinrich von Meißen, Corrado di Würzburg, Konrad Marner, Hartmann von Aue, Heinrich von Mügeln, Reinmar von Zweter ,Bruder Wernher, Friedrich von Sonnenburg, Meister Boppe.
A seguire l’elenco dei principali Minnesänger: il secondo -Herr der von Kürenberg –è oggetto della monografia a seguire.
Dietmar von Aist
Der von Kürenberg
Meinloh von Sevelingen
Rudolf von Fenis
Friedrich von Hausen
Heinrich von Veldeke
Albrecht von Johansdorf
Gottfried von Strassburg
Hartmann von Aue
Enrico I di Anhalt (ca 1170 – 1252)
Heinrich von Morungen
Reinmar von Hagenau (… – ca 1210)
Walther von der Vogelweide (ca 1170 – ca 1230)
Reinmar von Zweter (1200 – dopo il 1247)
Wolfram von Eschenbach
Friedrich von Sonnenburg
Gottfried von Neifen
Hugo von Montfort
Corrado di Würzburg (1220/1230 – 1287)
Neidhart von Reuental (prima metà del XIII secolo)
Otto von Botenlauben
Johannes Hadlaub (… – 1306)
Tannhäuser (ca 1200 – ca 1266)
Ulrich von Liechtenstein (ca 1200 – 1275)
Walther von Klingen (1240 – 1286)
Heinrich von Meissen (ca 1260 – 1318)
***
Del cantore der von Kürenberg, traducibile come :“ quello “ o “colui che proviene” da Kürenberg, sappiamo con approssimazione che fu austriaco o bavarese ed attivo dal 1150 circa. Una nobile famiglia col suo nome era residente e proprietaria di un castello su Danubio nei pressi di Linz,ma non è sicuro che il poeta ne facesse parte.
Der Künenberger, come viene a volte definito, è considerato dai critici letterari il precursore del genere e certamente il primo che viene citato come compositore di Minnesäng con un nome specifico, pur vago.
Tanto mistero è unito anche ad un’ipotesi , prima controversa, ora superata, circa l’attribuzione proprio al nostro del poema epico Dei Nibelunghi,o Nibelungenlied, questo perché è tipico di Der Kurenberger l’uso strutturale della strofa a quattro versi a rima ( o assonanza)baciata, che prende il nome fra gli addetti ai lavori di :“ strofa nibelungica”, ora invece attribuito a poeta più tardo ed epoca successiva.
Certamente originale, der von Kürenberg è ricordato per il suo lied “ del falcone”, ove – in un incantevole rovesciamento dei ruoli- non è il Cavaliere che canta alla Donna, ma la Donna che elogia e celebra il proprio Cavaliere. O meglio, poiché ancora in questa prima fase evolutiva il Minnesäng descrive l’Amore come sentimento genuino, slegato dal più provenzale influsso cavalleresco, la Dama segue con canto lamentoso il volo di un Falco che si allontana, vedendo in esso l’allontanamento del proprio amato, perduto per sempre.
La descrizione semplice, ma di grande vigore descrittivo, ha fatto comprendere ai critici il talento poetico e stilistico di questo cantore anonimo, che sa ravvisare nell’Amore possesso e dedizione e – soprattutto- libera scelta, non ancora soggiogato dal topos della rinuncia e del servizio entro cui l’Amore stesso si chiuderà più avanti, in regole tematiche e stilistiche ormai di stile provenzale che anche i successivi Minnesänger tedeschi seguiranno.
La poesia proposta di seguito con traduzione, risulta senza dubbio di grande attualità, per il tema e il contenuto, che riporta certamente al vecchio adagio secondo cui l’Amore è cieco , insondabile e perfino un poco ingiusto, perché – come un volo di falco- è vero solo nella libertà e non nella prigionia di chi lo rincorre a tutti i costi.
Scelta di Poesie
Ich zoch mir einen valken … (Falkenlied)
Ich zoch mir einen valken
mere danne ein jar.
do ich in gezamete
als ich in wolte han
und ich im sin gevidere
mit golde wol bewant,
er huop sich uf vil hohe
und floug in anderiu lant.
Sit sach ich den valken
schone fliegen:
er fuorte an sinem fuoze
sidine riemen,
und was im sin gevidere
alrot guldin.
got sende si zesamene
die gerne geliep wellen sin!
Ich zog mir einen Falken …
Ich zog mir einen Falken
länger als ein Jahr.
Nachdem ich ihn mir gezähmt,
wie ich ihn haben wollte,
und ihm sein Gefieder
mit Gold wohlgeschmückt,
erhob er sich hoch in die Lüfte
und entflog in fremdes Land.
Seither sah ich den Falken
schön fliegen.
er führte an seinem Fuße,
seidene Riemen,
und sein Gefieder
war ganz rotgold.
Gott sende sie zusammen,
die gerne geliebt wollen sein.
Traduzione
Io mi allevai un falco,
per più di un anno.
Quando lo resi docile come lo desideravo
E nel suo piumaggio
misi ornamenti d’oro,
si alzò nell’alto,
per altre terre lui prese il volo.
Da allora vidi il falco
Volare in bella maniera:
portava alla sua zampa
dei lacciuoli di seta,
e nel suo piumaggio era
il colore rosso- oro.
Dio unisca insieme quelli
Che vogliono per sé l’amore.
( da Antologia della poesia tedesca, op. cit.)