Friederike Karoline Luise Maxine von Günderrode

A cura di Barbara Spadini

Opere

Gedichte und Phantasien von Tian (1804)

Poetische Fragmente von Tian (1805)

Udohla in zwei Acten. Von Tian (1805)

Magie und Schicksal in drei Acten (1805)

Geschichte eines Braminen. Von Tian (1805)

Nikator. Eine dramatische Skizze in drei Akten von Tian (1806)

Der Jüngling der das Schönste sucht (1806)

Aufsätze und Gedichte, post., 1832

Melete (1806, pubblicato postumo 1906)

Aus dem Nachlaß

Briefe an Friedrich Creuzer

 

Critica consigliata

Bettina Brentano, Die Günderode (1840)

Arnim, Bettina von.  1992 [1840]. Die Günderode .  Mit einem Saggio von Christa Wolf.  Frankfurt / M.  Insel

Arnim, Bettina von.  2006 [1840]. Die Günderrode .  [Text und Kommentar].  Hg.  Walter Schmitz.  Frankfurt / M.  Deutscher Taschenbuch im-Klassiker Verlag.

Gersdorff, Dagmar von.  2006. Die Erde Heimat ist nicht geworden mir : Das Leben der Karoline von Günderrode.  Frankfurt / M.  Insel.

Günderrode, Karoline von.  [1979]. 1997 Der Schatten eines Traumes : Gedichte, Prosa, Briefe, Zeugnisse von Zeitgenossen.  Hg.  und mit einem Saggio von Christa Wolf.  München.  DTV.

Günderrode, Karoline von.  1998. Gedichte, Prosa, Briefe .  Hg.  von Hannelore Schlaffer.  Stoccarda.

Hille, Markus.  1999. Karoline von Günderrode .  Reinbek b.  Amburgo.

Wolf, Christa.  2002 [1979]. Kein Ort.  Nirgends .  München.  Luchterhand.

Valerio M. Bianco, Karoline von Günderode. Una voce di donna nel Romanticismo tedesco

 

Links consigliati

de.wikipedia.org/wiki/Karoline_von_Günderrode

wn.com/Karoline_von_Günderrode –

www.wortblume.de/dichterinnen/guende_i.htm

www.phil-fak.uni-duesseldorf.de/…/gedicht/guenderrode_gedichte.html –

www.fembio.org/…/karoline-von-guenderrode

gedichte.xbib.de/gedicht_Günderrode.htm

biblioteca augustana

 

Biografia e poetica

Chi scrive è legatissima, per sensibilità ed interesse specifico, al Romanticismo europeo,che ancor oggi, almeno per quanto riguarda l ‘indagine critica, conta pagine e pagine di letteratura mai rilette, solo sfiorate.

Questa dichiarazione non vuole essere polemica, ma piuttosto invito ad aprire al più presto  interessanti ricerche, volte al rivalutare figure come quella di   Karoline von Günderrode, una straordinaria interprete del proprio tempo ancora quasi sconosciuta al grande pubblico , ingiustamente.

Complessa  è stata l’esistenza e  l’opera di donne che- nei limiti sociali imposti- hanno lottato per la propria affermazione utilizzando, quale arma, la cultura personale, quella umanistica in particolar modo,   plasmando e fortificando, rendendoli ancor più umani, femminili e aggraziati, i loro spiriti nobili e particolari, la cui sensibilità profonda ha spesso brillato nella lirica, nel romanzo e- aspetto trascurato- nella corrispondenza epistolare: esempi come Annette von Droste zu Hülshoff , come Karoline von Günderrode e alcune altre poetesse tedesche- che verranno ricordate in successivi articoli- lo dimostrano, attraverso la limpida trasparenza del loro scrivere.

Le lettere di Karoline sono, infatti, tra le meglio vergate ( in temi , toni e stile)delle letterature di tutti i tempi, rivelando  personalità originale ed anche   consapevolezza della fatica di vivere, tema caro a chi  si sente rinchiuso in una parte non propria, avendo ali d’aquila e zavorre ai piedi.

Karoline ha una ben triste storia biografica da raccontare, con un epilogo tragico, eppure coerente con il proprio modo di essere, quello di  donna non uniformata alle regole del proprio tempo.

Un’aristocratica signorina di buona famiglia tedesca, destinata -forse- a sposare un nobile, a vivere in famiglia crescendo i propri figli, entro una tranquilla e piana esistenza senz’arte né parte, senza scossoni e senza sogni ed emozioni, decide altro per sé, sfidando le regole, seguendone di nuove, scrivendo il proprio esistere e sentire, emozionandosi per la Rivoluzione francese e per le letture proibite alle giovani per bene, che – al massimo- a quel tempo, potevano leggere romanzi rosa adeguati al rango.

Ecco che la convenienza sociale, l’ipocrisia della facciata, gli aristocratici natali le vanno stretti, come stretta la vita . Purtroppo il sogno del nuovo, dell’amore cercato e desiderato, si schiaccia contro una realtà ben differente, che vedremo in seguito.

Resta l’opera, ancora poco nota, di una poetessa romantica dal viso triste.

Nata a Karlsruhe  l’11 febbraio 1780, Karoline era figlia di Hector Wilhelm, assessore e letterato  e prima di sei figli, cinque sorelle ed un fratello, educata in una famiglia aristocratica pur decaduta.

Venuto a mancare prematuramente il padre, nel 1786, la madre Henriette trasferisce la famiglia a Hanau.

A causa delle difficoltà di sostentamento, dovendo provvedere alla necessità di ben cinque figlie femmine, Henriette decide di inserire dal 1797  la giovane Karoline in un collegio femminile a Francoforte,per ragazze aristocratiche ancora nubili, al fine di formarla con un’educazione adeguata e “per bene”, che le consentisse- quindi- la speranza di contrarre in futuro un buon matrimonio, sogno di tutte le madri dell’epoca.

In questi anni , tanto in collegio quanto da autodidatta, attraverso un’infaticabile opera di studio personale, approfondisce letteratura, filosofia, mitologia norrena ed orientale, chimica, geografia, storia delle religioni, fisiognomica, latino e  prosodia, sviluppando nel tempo una personalità multiforme e poliedrica, che mal sopporta le regole sociali imposte e la vita “chiusa” del collegio, ispirata ad ideali di libertà ed indipendenza mutuati dalla idealistica ammirazione per i fermenti nuovi , legati alla rivoluzione francese.

Si andava formando , attraverso la cultura, uno spirito libero, indipendente ed anche si affermava sempre più il desiderio di scrivere: questo nonostante la grande fatica del leggere, dovuta a frequenti ed irrisolti mal di testa ed a disturbi del campo visivo tali da consentirle di scrivere solo su carta verde,un colore che la sua vista compromessa- forse a causa di un glaucoma a quei tempi non riconosciuto- meglio sopportava .

Conosce e stringe amicizia profonda con Bettina, Gunda (Gwendolyn) e Clemens von Brentano: soprattutto con Bettina Brentano, poi von Arnim, nasce un rapporto speciale, sostenuto dai comuni interessi culturali e letterari. Il ricordo di quell’amicizia sfocerà poi in un libro – biografia su Karoline, scritto da Bettina, a tratti edulcorato e quindi non del tutto attendibile, intitolato  Die Günderode (1840).

Una lettera scritta da Karoline a Gunda Brentano, fa comprendere quanto lontana fosse la sua anima dall’accettazione del ruolo femminile nella società del tempo: descritta come bella, dolce e timida, malinconica ed imprevedibile, ella aveva spesso anche atteggiamenti “ribelli”, da “ maschiaccio”, o si lasciava prendere da eccessi di solitudine che la intristivano  o- all’opposto- di euforia, che la rendevano attivamente partecipe alla vita mondana, soprattutto ai balli ed alle feste della buona società: “Ho avuto spesso il desiderio poco femminile di buttarmi nel caos selvaggio di battaglia e morire. Why didn’t I turn out to be a man! Perché non mi è consentito essere un uomo! I have no feeling for feminine virtues, for a woman’s happiness. Non ho alcun trasporto per le  virtù femminili, per la felicità di una donna. Only that which is wild, great, shining appeals to me. Solo ciò che è selvaggio, grande, luminoso mi piace. There is an unfortunate but unalterable imbalance in my soul; and it will and must remain so, since I am a woman and have desires like a man without a man’s strength. C’è uno squilibrio sfortunato ma inalterabile nella mia anima, e sarà e deve rimanere tale, visto che sono una donna e ho i  desideri di un uomo senza avere la  forza di un uomo. That’s why I’m so vacillating and so out of harmony with myself….” Karoline suffered from a nervously induced melancholy and had an unpredictable temperament that alienated some. Ecco perché sono così vacillante e così in armonia con me stessa …. “.

Ad una festa conosce il suo primo amore, Friedrich Karl von Savigny, all’epoca ancora studente di legge. They grew close enough for her to hope for a wedding, but Savigny, put off by Günderrode’s high level of education, preferred to marry the less intellectual Gunda von Brentano. Nonostante una certa affinità che aveva portato Karoline alla speranza del matrimonio,  Savigny, disorientato dalla originalità dello spirito della  Günderrode e, soprattutto,  dal suo elevato livello di istruzione,troppo per essere una “buona moglie” secondo i canoni del tempo,   preferisce sposare la  meno intellettuale Gunda von Brentano.

Questo non porta, tuttavia, alla chiusura del rapporto con i fratelli Brentano, anzi: Clemens tra i primi si accorge del talento di Karoline e l’incoraggia a scrivere ed a cimentarsi con vari generi letterari.

La fine della relazione con Savigny induce Karoline a chiudersi in se stessa , in un autoreferenziale mondo di letture e scrittura: orientata i propri interessi soprattutto su Schelling, che divenne il suo maestro d’idea , legge e medita   Fichte,  si appassiona a Schlegel ed a  Novalis.

Per Karoline scrivere diviene sempre più  mezzo ideale per la propria autoaffermazione, componendo liriche e romanzi  con lo pseudonimo maschile di Tian ed anche  un sollievo  alla genetica e nervosa  malinconia, estroflessione di un  temperamento imprevedibile: scrive drammi, poesie, e soprattutto-lettere,che denotano una grande sensibilità emotiva.

Tra i drammi, ricordiamo Hildegund und Nikator e Mora, ove donne forti di spirito ed eroiche hanno un ruolo centrale, contenendo un’implicita denuncia e critica  In her works she criticized the ideals of bourgeois society and its traditional gender roles.verso  gli ideali ed i valori della società borghese e dei suoi tradizionali ruoli.

Con lo pseudonimo maschile Tian  pubblica Gedichte und Phantasien (Poesie e fantasie), un’ opera di tipo epico,composta da liriche, frammenti drammatici e brani in  prosa. I suoi versi,  imbevuti della filosofia del movimento romantico, celebrano i temi  della morte come rinascita, ispirati dagli studi cari a Karoline di  mitologia  e delle religioni dell’Asia e dell’antico Egitto, attraverso i quali la poetessa esprime  l’unità del proprio io col  mondo.  Il punto più alto della sua creatività poetica è Die Idee der Erde (l’idea della Terra). Qui si sviluppa un’idea tipica dell’autrice, quella dell’uomo come “ tutt’uno” con la natura, in una compartecipazione individuale ed universale delle gioie e delle pene.

Durante un viaggio verso l’abbazia di Neuburg, nei pressi di  Heidelberg,  nell’agosto 1804 Karoline conosce il famoso  filologo, archeologo e mitologo Friedrich Creuzer con la sua consorte, di tredici anni più anziana di lui.

Nel tempo fra i due nasce un sentimento che indurrà Karoline a sentirsi legata a  Federico Creuzer in una promessa  d’amore fino alla morte, alimentata da una perfetta intesa spirituale e culturale, dagli interessi comuni e dalla reciproca ispirazione, che incoraggia  e sostiene vicendevolmente il lavoro di entrambi.

A lui dedica molte  poesie espressive del  più sincero abbandono e molte  lettere di pathos ed intensità senza paragoni, ancor oggi ritenute dalla critica „Den Verlust Deiner Liebe könnte ich nicht ertragen“, schrieb die junge Frau dem Forscher in einem ihrer Briefe, die von manchem als die schönsten Liebesbriefe der deutschen Literatur angesehen werden. tra le più belle della letteratura tedesca.

Karoline però, pur amata in qualche modo da Creuzer – di vedute ristrette e senza dubbio legato alle convenienze sociali -non  era immaginabile potesse divenire la seconda moglie del professore importante: lo stesso Creuzer, che la chiama affettuosamente con il diminutivo di Lina ne dice, in una lettera  : “Lina non è proprio adatta  al matrimonio …”

Lo studioso preferisce barcamenarsi in un eterno ménage à trois, non eccessivamente impegnativo:   malaticcio, il  borghese Creuzer  non ha  il coraggio di separarsi dalla moglie.

La moglie, d’altro canto, avrebbe accettato anche una separazione e – proprio quando le cose sembravano presagire un cambiamento- Creuzer  inizia a manifestare i sintomi di una forma di depressione legata al terrore di un pubblico scandalo, che potesse mettere in luce e dare in pasto alle chiacchiere della buona società un piccolo dramma borghese, da lui ritenuto assai sconveniente al fine della sua carriera, della sua fama, e , soprattutto della sua tranquillità.

Inoltre Karoline leggeva Schelling, uno scandalo per una donna: per questo – attraverso i consigli di alcuni amici fidati- Creuzer invia per interposta persona una lettera a Karoline, ove le fa sapere, che se vuol essere sua moglie,dovrà rinunciare alle lettere, a Schelling  e divenire una “donna tranquilla”.

La reazione di Karoline, innamorata ma non disposta a cedere alle irragionevoli aspettative di Creuzer, è quella di proporre al suo amato una fuga lontano, viaggiando eventualmente anche  in abiti maschili pur di stare con lui.

Intimorito, messo alle strette, Creuzer manda allora una lettera d’addio a Karoline attraverso l’amico Daub:  Creuzer’s wife had even agreed to a divorce, but Creuzer suffered depression and anxiety about a public scandal because of his secret love for Günderrode.Karoline found herself at the time in Winkel im Rheingau.Karoline la riceve  mentre si trova a Winkel im Rheingau.

Da lungo tempo possiede un pugnale dal manico d’argento : le era capitato di approfondire, tempo prima con un chirurgo- presagio del destino o disperata curiosità- quale fosse il modo più opportuno per morire, rivolgendo l’arma contro se stessa, rendendola il più micidiale possibile.

Il 26 luglio 1806,She set off on a walk to the Rhine and killed herself with a dagger. Karoline si avvia  per una passeggiata lungo  il Reno e si uccide con quel pugnale. Il giorno dopo il suo corpo viene rinvenuto in acqua:  “Una ferita profonda, non più lunga di un pollice,inferta da una lama passata  tra la quarta e la quinta costola fino a penetrare il ventricolo cardiaco”, come rilevato dal referto medico.

Riposa  nel cimitero della chiesa parrocchiale di S. Walburga a Winkel.

Una morte tragica , per un amore non certamente all’altezza, che rende la figura della Gunderrode tra le più colorite del Romanticismo tedesco, ove il topos “ Amore e Morte” diviene emblematico, drammatico, mitico.

Karoline Gunderrode, però, amava la vita, pur dimostrandolo con atti e pensieri inusuali.

La sua opera non fu molto apprezzata dai lettori contemporanei, che mettevano in dubbio anche la femminilità di Karoline, basandosi sugli scritti audaci, troppo virili, che tradivano lo standard riguardo al come una donna avrebbe dovuto comportarsi e poetare: Karoline spaventava.

Spaventò dopo la sua  morte anche Creuzer, che impedì con ogni mezzo la pubblicazione postuma di un romanzo Melete, nel cui personaggio principale , Eusebio, si sarebbe potuto riconoscere Creuzer stesso.

Nonostante la sua storia di vita straordinaria Caroline von Günderrode non è  un fenomeno isolato.  Si può, in un contesto di contemporaneità , assimilarla a Bettina von Arnim, a Ferdinand Raimund , a Friedrich Hölderlin , ad Heinrich von Kleist e Lord Byron , ma anche porla in relazione ad artisti come Rosalba Carriera e Elisabeth Vigée-Lebrun ,ad  Angelica Kauffmann e, più tardi, a  donne che hanno vissuto analoghe vicissitudini, come la  pittrice russa Marie Bashkirtseff , morta giovanissima.

Il combattuto stato d’animo  tra l’amore e desiderio di libertà rispecchia la situazione delle donne nella elite borghese nel 1800 e fa luce anche sui movimenti di emancipazione femminile affermatisi più tardi.

Dopo la sua morte, molti libri sono stati pubblicati sulla sua  opera , soprattutto riguardo le sue lettere.  Nel 1970, Karoline diviene un modello letterario per il  movimento delle donne, tanto che   è stato pubblicata in suo onore  l’antologia:” L’ombra di un sogno.  Poesia, prosa, lettere, testimonianze di contemporanei” a cura di Christa Wolf.

In un’altra opera,a cura di T. Langer, viene immaginato un incontro fra Karoline ed il poeta tedesco Heinrich von Kleist, due personalità contemporanee i cui destini umani e letterari presentano non indifferenti affinità.

Un’ottima critica recente, tutta italiana, racconta le poetesse romantiche tedesche ( note, come  Sophie Mereau, Luise Hensel, Marianne von Willemer; altre meno conosciute, come Elise Sommer, Amalie von Imhoffl Sophie Bernhardi e Charlotte von Ahlefeld), con accurate biografie e scelta delle loro opere: una lettura che chi scrive raccomanda. (Buffagni C.-Gambino R.,Poetesse tedesche del tempo romantico, Nardini 2004)

 

Scelta di poesie

Liebe

O reiche Armuth! Gebend, seliges Empfangen!

In Zagheit Muth! in Freiheit doch gefangen.

In Stummheit Sprache,

Schüchtern bei Tage,

Siegend mit zaghaftem Bangen.

 

Lebendiger Tod, im Einen sel’ges Leben

Schwelgend in Noth, im Widerstand ergeben,

Genießend schmachten,

Nie satt betrachten

Leben im Traum und doppelt Leben.

 

An Melete

Schüze, o sinnende Muse! mir gnädig die ärmlichen Blätter!

Fülle des Lorbeers bringt reichlich der lauere Süd,

Aber den Norden umziehn die Stürme und eisichte Regen;

Sparsamer sprießen empor Blüthen aus dürftiger Aue.

Zueignung

 

Ich habe Dir in ernsten stillen Stunden,

Betrachtungsvoll in heil’ger Einsamkeit,

Die Blumen dieser und vergangner Zeit,

Die mir erblüht, zu einem Kranz gewunden.

 

Von Dir, ich weiß es, wird der Sinn empfunden,

Der in des Blüthenkelchs Verschwiegenheit

Nur sichtbar wird dem Auge, das geweiht

Im Farbenspiel den stillen Geist gefunden.

 

Es flechten Mädchen so im Orient

Den bunten Kranz; daß vielen er gefalle,

Wetteifern unter sich die Blumen alle.

 

Doch Einer ihren tiefern Sinn erkennt,

Ihm sind Symbole sie nur, äußre Zeichen;

Sie reden ihm, obgleich sie alle schweigen.

 

 

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