Il Volkssturm ha giurato (articolo del 13 novembre 1944)

Il Volkssturm ha giurato

Il discorso di Goebbels a Berlino – Himmler legge il proclama del Fuhrer a Monaco – Schepmann parla a Danzica Berlino

 

13 novembre.

 

Centinaia di migliaia di tedeschi si sono riuniti ieri, in tutte le regioni del Reich, per manifestare con la loro presenza l’adesione alla leva in massa e per pronunciare il loro giuramento di fedeltà al Fuihrer.

La capitale del Reich rassomigliava ieri, ad un grande campo militare. In tutti i quartieri della città, i battaglioni del « Volkssturm » si sono ammassati, armati di fucili e pistole mitragliatrici, per prestare il loro giuramento e per ascoltare la parola del loro capo distrettuale, il Ministro dott. Goebbels.

Goebbels, dopo aver messo in rilievo il fallimento delle speranze anglo-americane di vincere entro l’autunno la guerra ed aver esaltato la fanatica ed unanime volontà del popolo germanico che ha permesso il prodigio della resistenza si che « mai più si ripeterà la tragedia vissuta dal nostro popolo dopo il 9 novembre 1918», ha detto: «Se gli americani hanno creduto di poter salutare il ritorno alle case dei loro soldati per Natale, se gli inglesi nanne creduto che il bombardamento delia loro capitale con le nostre armi segrete — la cui serie non è ancora finita — potesse essere evitato con una rapida vittoria sul popolo germanico, i sovietici hanno già fatto conoscenza con questo popolo in Prussia Orientale e gli anglo americani saranno costretti dai fatti a correggere i loro pregiudizi e ad abbandonare le loro illusioni. Il mondo nemico è stanco. Tutti i nostri nemici sono stanchi della guerra perchè essa non ha scopo. Essi sono d’accordo su ciò che non vogliono, ma non su ciò che vogliono ».

Proseguendo, Goebbels ha, poi, cosi dichiarato: «Io ho convocato a Berlino i volontari del « Volkssturm ». Migliaia di uomini si sono presentati nella capitale del Reich. Non ci si può attendere giammai da un simile popolo che permetta ai suoi dirigenti di capitolare e di deporre le armi. Né si può supporre che questi uomini potranno essere inviati senza armi sufficienti da Berlino verso il nemico. Al contrario, sarà mia ambizione far istruire ed equipaggiare il “Volkssturm” berlinese in tale maniera che, nei prossimi mesi, se avvenisse una crisi su un punto qualsiasi del fronte, potremmo gettare in ogni momento sul fronte tre, cinque, venti reggimenti del “Volkssturm” di Berlino. Nel passato, il “Landsturm” ha combattuto con le falci e con i bastoni; oggi combatterà con le mitragliatrici e con i fucili mitragliatori, con i “pugni anticarro”, e con il “terrore dei carri».

A Danzica, considerato come punto avanzato verso la frontiera orientale, ha preso la parola il Capo di Stato Maggiore delle S. A., Schepmann. Davanti ai battaglioni del «Volkssturm» egli ha dichiarato che sul fronte orientale, dove si infrangono le ondate delle divisioni bolsceviche, i primi battaglioni del «Volkssturm » sono già entrati in contatto col nemico ed hanno già fatto le loro prove. «Questi uomini — egli ha detto — si sono portati sulla breccia per difendere le loro case, le loro terre, i loro luoghi di lavoro ed hanno dimostrato che il « Volkssturm » non è una vana parola, ma rappresenta l’essenza della forza di resistenza da cui è animato il popolo tedesco, e della volontà incrollabile di raggiungere, ad ogni costo, la vittoria finale».

Monaco, culla del movimento nazionalsocialista, è stata sotto il segno di una cerimonia commemorativa per i morti del 9 novembre 1923; la fase culminante di questa cerimonia è stata la lettura del proclama del Fuhrer, fatta dal Reichsfuhrer e Comandante in capo dell’Esercito di riserva, Enrico Himmler. Le formazioni del « Volkssturm » hanno, in seguito, prestato giuramento di fedeltà al Fuhrer con la seguente formula:

«Davanti a Dio, giuro di obbedire ad Adolfo Hitler, Fuhrer della Grande Germania, con fedeltà ed incondizionatamente. Mi dichiaro pronto a combattere con coraggio e preferirei morire prima di abbandonare la lotta per la libertà e per l’avvenire sociale del popolo tedesco ».

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