Bombe su Berlino e la strana censura…

Forniamo una rapida traduzione di un breve pezzo di William L. Shirer: “Berlin Diary: Journal of a Foreign Correspondent 1934-1941” in relazione a quanto “Oggi avvenne”, ovvero il primo bombardamento di Berlino. La domanda che ci siamo posti nel mentre era: non c’è un’incongruenza tra la ferocia repressiva della Germania “nazista” e quanto era permesso di scrivere a un corrispondente estero nella capitale del Reich?

Berlino, 26 agosto 1940

La scorsa notte abbiamo avuto il nostro primo grande raid aereo della guerra. Le sirene suonarono alle dodici e venti a.m. e il via libera è venuto alle tre e ventitré a.m. Per la prima volta i bombardieri inglesi sono giunti direttamente sulla città, lasciandovi cadere le bombe. La concentrazione di fuoco antiaereo è stata la più grande che abbia mai visto. Ha dato uno spettacolo magnificente ma terribile. Ed è stato stranamente inefficace. Non un aereo è stato abbattuto, non uno è stato intercettato dai proiettori, che saettavano avanti e indietro freneticamente attraverso i cieli durante la notte.

I berlinesi sono storditi. Non pensavano che potesse accadere. Quando questa guerra è iniziata, Göring aveva assicurato loro che ciò non sarebbe potuto mai accadere. Si vantava che nessun aereo nemico avrebbe mai potuto rompere gli anelli esterni e interni della difesa antiaerea della capitale. I berlinesi sono un popolo ingenuo e semplice. Lo hanno creduto. La loro disillusione oggi è quindi tanto più grande. Bisogna vedere le loro facce per misurarla.

Göring ha peggiorato le cose, informando la popolazione solo tre giorni fa, che non sarebbe stato necessario andare nelle cantine al suono delle sirene, ma solo quando avessero sentito la contraerea più vicina far fuoco. La conseguenza era che non sarebbe mai andata via. Ciò rese la gente sicura che i bombardieri inglesi, sebbene potessero penetrare verso la periferia, non sarebbero stati in grado di entrare nella città vera e propria. E poi ieri sera le armi in tutta la città improvvisamente cominciarono a pulsare e si sentiva il ronzio dei motori britannici sopra la sua testa, e da tutti i rapporti c’è stato una corsa caotica e spaventata alle cantine dei cinque milioni di persone che vivono in questa città .

Ero al Rundfunk a scrivere il mio pezzo quando le sirene suonarono, e quasi immediatamente la risposta della contraerea iniziò. Stranamente, pochi minuti prima, avevo avuto una discussione con la censura da parte del Ministero della Propaganda, se fosse possibile o meno un bombardamento su Berlino. Londra era stata appena bombardata. Era naturale, ho detto, che gli inglesi avrebbero cercato di vendicarsi. Si mise a ridere. Era impossibile, ha detto. Ci sono troppi cannoni anti-aereo in giro per Berlino.

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