Il vizietto. Primo atto: 2-3 settembre 1943
Sebbene si parli spesso di “8 settembre” come atto conclusivo, in realtà è il 2 settembre, con la partenza del generale Castellano verso Termini Imerese per recarsi quindi a Cassibile, che si concretizza “la marcia verso il tradimento”. Ricordiamo che già il 16 agosto era stato inviato il generale Castellano a Lisbona per prendere contatti con i rappresentanti delle potenze avversarie.
Sempre il 2 settembre il Capo di Stato Maggiore generale Roatta firma un documento contenente disposizioni sul comportamento da tenere in caso di attacco tedesco. Il documento, elaborato dal Comando Supremo, noto come “Memoria 44 op” (dove la sigla 44 op è il numero di protocollo del documento), viene copiato a macchina dal colonnello Mario Torsiello in sole 12 copie e sarà inviato subito dopo ai comandi dislocati sia nel territorio italiano che fuori, in particolare una copia sarà inviata al generale Antonio Basso e una al generale Giovanni Magli rispettivamente comandanti delle Forze Armate in Sardegna e in Corsica. Il documento, una volta letto, dovrà essere distrutto.
Vediamo cosa diceva questa “Memoria 44 op”. Il documento è suddiviso in quattro punti: premessa (1), compiti generici per tutti i Comandi (2), compiti specifici (3) e prescrizioni varie (4). I compiti generici (2) prevedono: “rinforzare la protezione delle comunicazioni e degli impianti; sorvegliare i movimenti germanici; predisporre colpi di mano per impossessarsi dei depositi munizioni, viveri, carburanti, materiali vari e centri di collegamento dei tedeschi, prevedendone l’occupazione o la distruzione; predisporre colpi di mano su obiettivi considerati vulnerabili per le forze germaniche; presidiare edifici pubblici, depositi, Comandi, magazzini e centrali di collegamento italiani”. Tra le prescrizioni varie (4) vi è l’applicazione delle disposizioni contenute nel documento, che si devono effettuare “a seguito di ordine dello Stato maggiore” oppure “di iniziativa dei comandanti in posto in relazione alla situazione contingente”. Purtroppo non si conoscono i compiti specifici (3) ma è facile supporre (prendendo spunto dalla “Memoria 44 op” consegnata al comandante delle Forze armate in Corsica) che figuri una specificità del tipo: “nel caso foste attaccati dai tedeschi il compito dei reparti italiani sarà quello di far fuori la Brigata corazzata SS tedesca Reichs Fuhrer”.
Ricordiamoci che il 2 settembre eravamo ancora alleati della Germania.
Lo stesso dicasi il giorno 3 settembre quando il generale Cassabile sigla l’accordo segreto noto come Armistizio corto o Armistizio di Cassibile, ma che in reatà era una resa incondizionata.
Riportiamo il testo.
Ore 17: a Cassibile, nella grande tenda della mensa dello Stato Maggiore, il Gen. Giuseppe Castellano, con la presenza del gen. D. Eisenhawer, firma le tre copie dell’armistizio corto ( basato su 12 punti), per delega del maresciallo Badoglio, che sancisce la resa incondizionata dell’Italia agli Alleati. Per gli Alleati firma il gen. americano Bedell Smith. L’armistizio diverrà effettivo l’8 settembre:

Il generale Castellano (in borghese) ed il generale Eisenhower si stringono la mano dopo la firma dell’armistizio a Cassibile, il 3 settembre 1943
FIRMA
Lì 3 settembre 1943
1) Immediata cessazione di ogni attività ostile da parte delle Forze Armate Italiane.
8) Tutte le forze armate italiane saranno richiamate e ritirate su territorio italiano da ogni partecipazione alla guerra da qualsiasi zona in cui siano attualmente impegnate.
9) Garanzia da parte del Governo italiano che, se necessario, impiegherà le sue forze armate per assicurare con celerità e precisione l’adempimento di tutte le condizioni di questo armistizio.