18-23 novembre 1943. Berlino Bombardata. 2000 vittime. Nessuna resa.
Nella primavera del 1944 gli angloamericani pianificarono una serie di pesantissimi attacchi contro Berlino con l’ intenzione di sferrare un colpo mortale alla città. Harris pensava che l’ offensiva aerea
sulla capitale avrebbe avuto un costo pesante in termini di velivolo abbattuti (stimava tra 400 e 500) ma che le devastazioni avrebbero portato la Germania alla resa. Gli attacchi su Berlino ebbero inizio nel tardo autunno del 1943. Le condizioni climatiche, la distanza della città dalle basi britanniche, l’ efficacia della caccia tedesca, protessero parzialmente la città. Il bombardamento più pesante fu quello della notte tra il 22 ed il 23 novembre in cui ci furono 2.000 morti e 175.000 senzatetto e si generarono delle parziali tempeste di fuoco di ridotte dimensioni.
Nonostante le devastazioni la battaglia di Berlino non fu un successo per gli angloamericani. Le perdite di velivoli furono costantemente alte, con punte anche del 10% rispetto gli aerei impiegati, la produzione industriale tedesca continuò ad aumentare fino all’ estate 1944 ed ovviamente la guerra continuò. Berlino non aveva un centro storico antico, i suoi viali erano larghi e le case erano spesso dotate di pareti tagliafuoco; inoltre la città era potentemente difesa dalla contraerea e i suoi servizi antincendio erano oltremodo efficienti; non si ebbero quindi gli effetti registrati ad Amburgo, nè la percentuale di vittime sulla popolazione urbana fu paragonabile a quella di Amburgo o Dresda. In totale si stima che tutta l’ offensiva provocò un totale di 25.000 vittime nella città.
data città aerei impiegati US/GB vittime accertate
18 novembre 1943 Berlino 444 GB
22/23 novembre 1943 Berlino 764 GB 2.000