25 dicembre. Due poesie.
Traduzione a cura di Monica Mainardi
DUE POESIE
Notte materna e oscura,
Che ci hai fatto di nuovo nascere.
Quelli che sono scelti dalla luce vengono risvegliati
Nella loro più profonda essenza,
Dalle tenebre giunge la luce.
Quanto profondamente troviamo in noi
Ciò che erompe dal più remoto passato,
Annunciandosi eterno.
Eterno, eterno è l’Essere,
Sacra è la terra.
Nelle anime fiorisce qualcosa
Che ha l’aspetto della primavera.
Primavera – perché non è morte.
Nello scorrere vitale
di notte e morte, anch’io
sorgerò totalmente rinnovato.
La forza eterna dei nostri avi
Agisce attraverso secoli,
Facendo sì che la vita
Si rinnovi in eterno,
Materna e profonda notte,
Sacra notte del più remoto passato:
Quando il bambino si sveglia sulla terra,
risuonano alte le stelle.
Erich Bockemühl
Veglia solitaria,
Fredda notte di neve!
Il ghiaccio scricchiola gelato,
La tempesta canta con asprezza,
La pace, che io tanto amo e lodo,
Si trova ormai al bando.
Fiammate luminose di fuoco!
Assassinio, odio e morte
Si diffondono sulla terra
Come orrendi gesti minacciosi,
Come se non dovesse più esserci pace,
Ma solo giuramenti rossi di sangue.
Che gelo e che sofferenza!
In me è accesso un giuramento
Che arde come un vincolo di fuoco
Compiuto con la spada, con il cuore e con la mano.
E che finisce così come deve finire –
Germania, io sono pronto!
Walter Flex