Orfeo
Orfeo
a) Orfeo, figlio del re tracio Eagro e della Musa Calliope, fu il più famoso poeta e musicista mai esistito. Apollo gli donò la lira e le Muse gli insegnarono a usarla, e non soltanto egli ammansì le belve, ma anche gli alberi e i massi si mossero e lo seguirono, incantati dal suono della sua musica. A Zone, in Tracia, un gruppo di antiche querce di montagna è ancora disposto secondo lo schema di una delle sue danze, così come Orfeo le lasciò.
b) Dopo il suo viaggio in Egitto, Orfeo si unì agli Argonauti e salpò con essi per la Colchide; con la sua musica li aiutò a superare molte difficoltà e al ritorno, sposata Euridice, che altri chiamano Agriope, si stabilì presso i Ciconi, selvaggi abitatori della Tracia.
c) Un giorno, nei pressi di Tempe, nella vallata del fiume Peneo, Euridice si imbatté in Aristeo che cercò di usarle violenza. Euridice incespicò su un serpente mentre fuggiva e morì per il suo morso: ma Orfeo coraggiosamente discese nel Tartaro con la speranza di ricondurla sulla terra. Si servì del passaggio che si apre ad Aorno in Tesprozia e, al suo arrivo nell’Oltretomba, non soltanto incantò Caronte il traghettatore, il cane Cerbero e i tre giudici dei morti con la sua musica dolce e lamentosa, ma fece cessare temporaneamente le torture dei dannati e placò il duro cuore di Ade tanto da indurlo a restituire Euridice al mondo dei vivi. Ade pose u-na sola condizione: che Orfeo non si guardasse alle spalle finché Euridice non fosse giunta alla luce del sole. Euridice seguì Orfeo su per l’oscura voragine, guidata dal suono della sua lira; ma appena sorse la luce del sole, Orfeo si volse per vedere se Euridice era con lui e così la perdette per sempre.
d) Quando Dioniso invase la Tracia, Orfeo trascurò di onorarlo, iniziando invece i suoi fedeli ad altri misteri e condannando i sacrifici umani. Gli uomini della Tracia lo ascoltavano con reverenza. Ogni mattina egli si alzava per salutare l’alba dalla sommità del monte Pangeo e affermava che Elio, da lui chiamato Apollo, era il più grande di tutti gli dèi. Irritato, Dioniso incaricò le Menadi di far vendetta. Esse raggiunsero Orfeo a Deio, in Macedonia. Attesero che i loro mariti fossero entrati nel tempio di Apollo e, impadronitesi delle armi, irruppero nel recinto sacro, uccisero tutti gli uomini e fecero a pezzi Orfeo. Gettarono nel fiume Ebro la sua testa che galleggiò, sempre cantando, fino al mare, e fu portata dalle onde all’isola di Lesbo.
e) Le Muse, piangenti, raccolsero le membra di Orfeo e le seppellirono a Libetra, ai piedi del monte Olimpo, là dove il canto degli usignoli è ora più dolce che in qualsiasi altra parte del mondo. Le Menadi tentarono di purificarsi del sangue di Orfeo nel fiume Elicona; ma il dio del fiume si tuffò sottoterra ed emerse quattro miglia più in là con nome diverso: Bafira. E così evitò di divenire complice del delitto.
f) Si dice che Orfeo avesse condannato la promiscuità delle Menadi e predicato l’amore omosessuale, attirandosi così l’ostilità di Afrodite oltre a quella di Dioniso. Gli altri Olimpi, tuttavia, giudicarono che il delitto non era perdonabile e Dioniso salvò la vita delle Menadi soltanto trasformandole in querce, che rimasero radicate al suolo. I Traci sopravvissuti all’eccidio decisero di tatuare le loro mogli per punirle ed evitare che in futuro uccidessero sacerdoti, e l’usanza è praticata ancor oggi.
g) Quanto alla testa di Orfeo, dopo essere stata assalita da un serpente geloso, che Apollo trasformò in pietra, fu deposta nella grotta di Antissa, sacra a Dioniso. Colà profetizzò giorno e notte finché Apollo, vedendo che i suoi oracoli a Delfi, Grinio e Claro non erano più frequentati dai fedeli, si recò nella grotta e gridò alla testa di Orfeo: «Cessa di interferire nel mio culto: ti ho sopportata abbastanza!» E da quel giorno la testa tacque. Anche la lira di Orfeo fu trasportata a Lesbo dalle onde e deposta nel tempio di Apollo; per intercessione di codesto dio e delle Muse la sua immagine fu posta in cielo e divenne la costellazione della Lira.
h) Altri danno una versione del tutto diversa della morte di Orfeo: dicono che Zeus lo uccise con una folgore per aver divulgato i segreti degli dèi: Orfeo, infatti, istituì i misteri di Apollo in Tracia, quelli di Ecate a Egina e quelli di Demetra Sotterranea a Sparta.