Eos

Eos

a) Al termine di ogni notte, Eos dalle rosee dita e dal manto color zafferano, figlia dei Titani Iperione e Tia, si alza dal suo giaciglio a oriente, sale sul cocchio tirato dai cavalli Lampo e Fetonte e corre verso l’Olimpo, dove annuncia l’approssimarsi di suo fratello Elio. Quando Elio appare, Eos diventa Emera e lo accompagna nei suoi viaggi finché, trasformatasi in Espera, ne annuncia il felice arrivo  sulle  spiagge occidentali  dell’Oceano.

William-Adolphe_Bouguereau_(1825-1905)_-_Dawn_(1881)b) Afrodite si irritò un giorno trovando Ares nel letto di Eos, e condannò costei ad ardere di desiderio per i giovani mortali; subito Eos cominciò segretamente a sedurli: dapprima Orione, poi Cefalo; poi Clito, nipote di Melampo; Eos era tuttavia maritata ad Astreo, discendente dei Titani, cui essa generò non soltanto i Venti del Nord, dell’Ovest e del Sud, ma anche Fosforo e, come taluni vogliono, tutte le altre stelle del cielo.

c) Eos rapì infine Ganimede e Titono, figli di Troo o di Ilo. Quando Zeus le sottrasse Ganimede, essa lo supplicò di rendere Titono immortale e Zeus acconsentì. Ma Eos si scordò di chiedere per lui anche il dono della perpetua giovinezza, che Selene già aveva ottenuto per Endimione; e Titono divenne ogni giorno più vecchio, canuto e grinzoso, la sua voce si fece stridula e, quando fu stanca di badare a lui, Eos lo chiuse nella sua stanza da letto, dove Titono si trasformò in cicala.

Approfondimenti

1) La vergine dell’alba fu una creazione della fantasia ellenica accettata a malincuore dai mitografi come Titanessa della seconda generazione; il suo cocchio trainato da due cavalli e il suo compito di annunciatrice del Sole sono allegorie più che miti veri e propri.

2) Anche le avventure amorose di Eos con giovani mortali sono allegoriche: l’alba risveglia negli amanti l’ardore erotico ed è anche il periodo in cui la febbre si manifesta con maggiore violenza. L’allegoria dell’unione di Eos con Astreo è chiara: le stelle si spengono a oriente con l’alba e Astreo, il Vento dell’Alba, si alza come se fosse la loro emanazione. E poiché il vento era ritenuto fecondo, si disse che Eos generò ad Astreo la Stella del Mattino, che brillava solitaria nel cielo (Astreo era uno dei nomi di Cefalo, che si dice avesse generato in Eos la Stella del Mattino). Poiché la Stella del Mattino si identifica con la Stella della Sera, e poiché la sera segna l’ultima apparizione dell’alba, se ne dedusse filosoficamente che tutte le stelle erano nate da Eos e che tutti i venti erano nati dal Vento dell’Alba. Questa allegorica però contraddiceva il mito di Borea creato dalla dea della luna, Eurinome.

3) Nell’arte greca, Eos ed Emera non si distinguono l’una dall’altra. Titono fu definito allegoricamente «privilegio di allungarsi » (da teino e one) con riferimento all’estrema lunghezza della sua vita; ma è più probabile che fosse una forma maschile del nome proprio di Eos, Titone (da tifo, « giorno » [Tzetze, Scoli a Licofrone 41], e one, «regina») e significasse «compagno della regina del giorno». Le cicale friniscono quando il sole riscalda l’aria e la cicala dorata era, tra i coloni greci dell’Asia Minore, un emblema di Apollo nel suo aspetto di dio del Sole.

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