Alope

Alope

a) Il re arcade Cercione, figlio di Efesto, aveva una bellissima figlia, Alope, che fu sedotta da Posidone e, all’insaputa del padre, diede alla luce un bimbo e ordinò alla nutrice di esporlo sulla montagna. Un pastore trovò il bambino che era allattato da una cavalla e lo portò alla sua capanna, dove il ricco panno in cui era avvolto il neonato attirò l’attenzione di tutti. Un altro pastore si assunse il compito di allevare il bambino, ma volle tenersi pure il panno, quale prova della sua nobile nascita. I due pastori cominciarono allora a litigare, e sangue sarebbe stato versato se i loro compagni non li avessero portati dinanzi a re Cercione. Il re volle vedere il panno conteso e quando l’ebbe dinanzi capì che era stato tagliato da una veste di sua figlia. La nutrice, sgomenta, confessò tutto, e Cercione ordinò che Alope fosse murata viva, e il bimbo di nuovo esposto sulla montagna. Per la seconda volta il piccolo fu allattato da una cavalla e venne ritrovato dal pastore che già voleva occuparsi di lui; ospitato in un’umile capanna, ebbe il nome di Ippotoo.

neptunestb) Quando Teseo uccise Cercione, pose Ippotoo sul trono di Arcadia; Alope era frattanto morta in prigionia e fu sepolta lungo la via che porta da Eleusi a Megara, presso la palestra di Cercione. Posidone trasformò il suo corpo in una sorgente, chiamata Alope.

Approfondimenti

1) Questo mito segue uno schema ormai familiare, salvo per i particolari di Ippotoo esposto per ben due volte sulla montagna, e dei pastori che vengono alle mani. Questa anomalia è forse dovuta a un’erronea interpretazione di un dipinto che mostrava i gemelli reali ritrovati dai pastori, e poi i medesimi gemelli, ormai adulti, che si accapigliano, come accade a Pelia e Neleo, a Proteo e Acrisio o a Eteocle e Polinice.

2) Alope è la dea-Luna nella sua epifania di volpe, che diede il nome alla città tessalica di Alope (Ferecide, citato da Stefano di Bisanzio sub voce Alope); la volpe era pure l’emblema della Messenia . Il mitografo è probabilmente incorso in un errore dicendo che il panno in cui fu avvolto Ippotoo era stato tagliato da un manto di Alope; si trattava invece di fasce nelle quali era intessuto l’emblema della tribù e della famiglia.

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