Spiriti legati a un luogo particolare: Landvœttir

Spiriti legati a un luogo particolare: Landvœttir

Sono gli «spiriti del Paese» che sotto diverse forme dimorano in un luogo prima che vi giungano gli uomini; hanno in un certo senso potere sulla natura del luogo e possono dunque soccorrere chi vi si stabilisca senza dare loro disturbo. Nel Libro dell’insediamento, che dà conto della colonizzazione dell’Islanda, essi sono nominati diverse volte. A proposito della legislazione del Paese dettata da Úlfljótr si dice a esempio che essa conteneva una disposizione secondo la quale chi si recava là non dovesse avere una polena sulla nave; ma se l’avesse avuta, avrebbe dovuto toglierla prima di giungere in vista della costa e non veleggiare verso terra con la bocca della polena spalancata in atteggiamento aggressivo per non spaventare le landvœttir. La stessa fonte riferisce di un tale Ölvir che andò ad abitare a oriente di Grimsá, in un luogo «in cui nessuno aveva avuto il coraggio di stabilirsi a motivo delle landvœttir, dopo che Hjörleifr era stato ucciso».

nord232Un’altra fonte riferisce che un mago si era recato in Islanda in aspetto di balena per conto del re Araldo Dente azzurro e aveva visto che tutte le montagne e le colline erano piene di landvœttir, alcune grandi, altre piccole.

Un atteggiamento benevolo delle landvœttir verso l’uomo è testimoniato dove si narra di un tale Björn, il quale aveva sognato un gigante e aveva stretto un patto con lui: in seguito a ciò il suo gregge di capre si era accresciuto assai rapidamente e a lui era stato dato il nome Hafr-Björn. Gli uomini dotati di una seconda vista avevano anche notato che le landvœttir lo seguivano all’assemblea e accompagnavano i suoi fratelli Þorsteinn e Þórðr a caccia e a pesca.

La tradizione ricorda l’uso di porre del cibo in determinati luoghi (caverne o cumuli di pietre) per le landvœttir affinché esse siano favorevoli. Per questo il codice cristiano più recente del GulaÞing proibisce espressamente di credere nelle landvœttir che abitano nei boschi, nei tumuli e nelle cascate.

Anche la Saga di Egill allude a una fede nel potere di questi spiriti là dove riferisce di un «palo d’infamia» (níðstöng f.) innalzato dallo scaldo Egill affinché le landvœttir non trovassero pace finché non avessero cacciato Erik Ascia sanguinosa e la regina Gunnhildr dalla Norvegia.

Sebbene il riferimento alle landvœttir si trovi esclusivamente in fonti nordoccidentali, il dizionario danese e quello svedese conservano il ricordo di questa credenza (danese vœtte, svedese vätte, norvegese vette), alla quale forse allude anche Saxo là dove parla di «divinità del luogo» (dii loci).

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