Spiriti domestici

Spiriti domestici

L’idea che gli spiriti dei morti dimorino nella casa dove abitarono da vivi (e nella quale presso il focolare o la soglia dovettero un tempo essere sepolti) è all’origine della credenza che essi si manifestino talora come folletti o come nani che garantiscono protezione alla famiglia.

nisse_aQuesta concezione assai antica è perdurata molto a lungo nella tradizione e nel folclore scandinavi, come dimostra il grande numero di denominazioni di questi esseri. Tali parole (molte delle quali hanno tarda attestazione) testimoniano anche la funzione attribuita a questi spiriti di protettori della casa e della fattoria, di cui accrescono la ricchezza e il benessere.

L’antichità della tradizione è attestata altresì dalla presenza di analoghe figure in altre aree del mondo indoeuropeo (cfr. i lares latini).

Per l’Islanda abbiamo la testimonianza della Saga della cristianizzazione, dove è riferito di un tale Koðrán di Giljá il quale venerava uno spirito (ármaðr m.) che viveva in una pietra. Questi gli prediceva il futuro e lo consigliava in ogni cosa. La saga racconta che il vescovo Friðrekr, giunto nella fattoria, distrusse la pietra con preghiere, salmi e acqua santa. Qui si ritrova un’idea insistentemente propagata dai fautori della nuova dottrina: quella cioè che ogni essere o divinità venerato nel periodo pagano non fosse altro che una manifestazione del demonio.

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