Foroneo

Foroneo

a) Il primo uomo che fondò una città-mercato fu Foroneo, fratello di Io e figlio del dio fiume Inaco e della Ninfa Melia; in seguito la città, chiamata Foronico, prese il nome di Argo. Foroneo fu pure il primo a scoprire l’uso del fuoco, dopo che Prometeo l’ebbe rubato. Egli sposò la Ninfa Cerdo, governò sull’intero Peloponneso e iniziò gli abitanti al culto di Era. Quando morì, i suoi figli Pelasgo, Iaso e Agenore si divisero il Peloponneso e suo figlio Car fondò la città di Megara.

foroneoApprofondimenti

1) Il nome di Foroneo, che secondo i Greci significava « colui che Porta un prezzo», nel senso che inventò i mercati, sta probabilmente per Fearinus («dell’alba dell’anno», vale a dire la primavera); varianti del nome sono Bran, Barn, Bergn, Vron, Efron, Gwer, Fearn e Brenno. Poiché personificava l’ontano cui è sacro il quarto mese dell’anno, durante il quale si celebrava la Festa del Fuoco primaverile, egli viene descritto come figlio di Inaco; gli ontani infatti crescono lungo i fiumi. Sua madre è Melia, Ninfa del frassino, perché il frassino, l’albero che precede l’ontano nella medesima sequenza di alberi, era detto « amico della folgore » e gli alberi colpiti dal fulmine erano l’unica fonte di fuoco dell’uomo primitivo. In qualità di eroe oracolare, Foroneo veniva anche associato con il corvo. Gli si attribuì l’invenzione del fuoco forse perché gli antichi fabbri e gli antichi vasai preferivano le braci di ontano, che sviluppavano un calore maggiore delle altre. Cerdo («guadagno» o «arte») era uno degli appellativi di Demetra e veniva attribuito alla sua epifania di martora o di volpe: due animali ritenuti profetici. «Foroneo» pare fosse stato un appellativo di Crono, al quale si associano il corvo e l’ontano e dunque del Titano del Settimo Giorno. La suddivisione del regno di Foroneo tra i suoi figli Pelasgo, Iaso e Agenore ricorda la suddivisione del regno di Crono tra Zeus, Posidone e Ade; ma può anche darsi che descriva una ripartizione preachea del Peloponneso.

2) Car è Q’re, ossia Cario, ossia il Grande Dio Ker; pare che avesse desunto questo appellativo dalla sua madre-luna Artemide Caria o Cariatide.

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