Lamia
Lamia
a) Belo ebbe una bellissima figlia, Lamia, che governò sulla Libia; e Zeus, a riconoscimento dei suoi meriti, le concesse il singolare potere di levarsi gli occhi dalle orbite e rimetterseli, a piacere. Lamia generò a Zeus alcuni figli, ma tutti, salvo Scilla, furono uccisi da Era ingelosita. Lamia si vendicò uccidendo i figli degli altri e divenne tanto crudele che il suo volto si trasformò in una maschera da incubo.
b) Più tardi si unì a Empusa e assieme si giacevano coi giovani e succhiavano loro il sangue mentre erano immersi nel sonno.
Approfondimenti
1) Lamia era la libica Neith, dea dell’amore e della battaglia, chiamata anche Anatha e Atena; il suo culto fu soppresso dagli Achei e, come l’arcade Alfito, essa finì col diventare uno spauracchio per i bambini. Il suo nome, Lamia, pare apparentato con lamyros («ingordo») da laimos («gola»), cioè, per una donna, «lasciva», e il suo orribile volto è la maschera profilattica della Gorgone, usata dalle sacerdotesse durante la celebrazione dei Misteri di cui l’infanticidio era parte integrante. La leggenda degli occhi di Lamia fu probabilmente tratta da una raffigurazione della dea nell’atto di conferire a un eroe capacità divinatorie offrendogli un occhio. Le Empuse erano incubi.