Endimione

Endimione

 a) Endimione fu il bellissimo figlio di Zeus e della Ninfa Calica, eolico di razza sebbene cario d’origine, e strappò a Climeno il trono di Elide. Sua moglie, nota con molti nomi diversi, come Ifianassa, Iperippa, Cromia e Neide, gli diede quattro figli; egli ebbe anche cinquanta figlie da Selene, che si era perdutamente innamorata di lui.

 endimioneb) Endimione giaceva addormentato in una grotta del monte Latmo in Caria allorché Selene lo vide per la prima volta, si sdraiò al suo fianco e dolcemente gli baciò gli occhi chiusi. In seguito, come taluni narrano, egli ritornò nella stessa grotta e cadde in un sonno senza sogni, dal quale non si ridestò mai più. Ciò accadde forse per sua volontà, poiché lo terrorizzava l’idea di invecchiare; o forse perché Zeus lo sospettava di intessere un intrigo amoroso con Era; o forse perché Selene preferiva baciare il suo corpo inerte anziché essere oggetto della sua troppo feconda passione. In ogni caso, Endimione non invecchiò nemmeno di un giorno e le sue guance serbano intatto il fiore della giovinezza. Ma al tri dicono che egli giace sepolto a Olimpia, dove i suoi quattro figli si contesero il trono vacante in una gara di corsa, vinta da Epeo.

 c) Uno dei figli sconfitti, Etolo, partecipò più tardi a una corsa di cocchi in occasione dei giochi funebri per Azano, figlio di Arcade; i primi giochi del genere che si celebrassero in Grecia. Poiché gli spettatori non sapevano ancora che bisognava tenersi a una certa distanza dalla pista, il cocchio di Etolo travolse incidentalmente Api, figlio di Foroneo, che rimase mortalmente ferito. Salmoneo, che era presente, esiliò Etolo al di là del golfo di Corinto, dove egli uccise Doro e i suoi fratelli e conquistò la terra che fu chiamata Etolia dal suo nome.

Approfondimenti

1) Questo mito ricorda come un capo eolico invadesse l’Elide e accettasse le conseguenze di tale conquista sposando la sacerdotessa di Era, la pelasgica dea lunare (i nomi delle mogli di Endimione sono tutti appellativi della luna), che era a capo di un collegio di cinquanta sacerdotesse acquaiole. Al termine del suo regno egli venne ritualmente sacrificato e gli fu eretta una tomba eroica a Olimpia. Pisa, la città da cui dipendeva Olimpia, pare significasse in lingua lidia (o cretese) «luogo del privato riposo», cioè della luna (Commento di Servio a Virgilio X 179).

2) Il nome di Endimione, che viene da enduein (latino inducere), si riferisce al fatto che il re fu sedotto dalla Luna, quasi questa fosse una delle Empuse, ma gli antichi lo interpretavano come somnum ei inductum.

3) Etolo, come Pelope, guidò probabilmente il suo cocchio nello stadio di Olimpia come personificazione del sole; e la morte accidentale di Api, che secondo la versione comune dovrebbe ricordare la colonizzazione elea dell’Etolia, fu probabilmente tratta da una raffigurazione del sostituto del re trascinato a morte dal cocchio. L’episodio della gara di corsa vinta da Epeo (« successore »), si verificò in precedenza. L’esistenza di un santuario di Endimione sul monte Latmo in Caria ci fa supporre che colà si stabilisse una colonia eolica giunta dall’Elide. Le nozze rituali di Endimione con Era, come quelle di Issione, irritarono senza dubbio i sacerdoti di Zeus.

4) Api è un nome formato da apios, un aggettivo omerico che significa di solito «remoto», ma che applicato al Peloponneso (Eschilo, Le Supplici 262) significa «quello dall’albero di pero».

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