Cerchio
Spazio
Forme
Cerchio
È simbolo inequivocabile di possesso certo e di stabilità, di armonia e protezione. Tale dimensione spaziale si presenta dunque ideale per i luoghi sacri, siano essi le tombe degli antenati, i luoghi di sacrificio o le sedi del giudizio. Il vocabolario svedese indica con il termine domarring (pl. domarringar) taluni cerchi di pietre (risalenti al V-VI secolo) che si trovano con una certa frequenza nella parte sud-occidentale del Paese. Tale parola trova un corrispettivo nell’islandese dómhringr m., lett. «cerchio del giudizio». Nel Libro dell’insediamento si legge a proposito di uno di questi luoghi: «c’era là allora un luogo altamente santo, e là c’è ancora la pietra di Thor sulla quale erano uccisi gli uomini durante i sacrifici, e là vicino c’è quel cerchio del giudizio dove gli uomini dovevano decidere a riguardo del sacrificio».
Nella forma circolare del luogo sacro sono convogliate e trattenute le energie divine, così come la potenza vivificante degli antenati: esse rendono sacro l’atto giuridico del giudizio. La precisa delimitazione dello spazio sacro in forma circolare aveva il duplice scopo di separarlo dal mondo profano e di raccogliere la potenza divina nella sua più completa manifestazione; in una saga è ricordato il termine vebönd (n.pl.), che indica una corda che veniva tesa tutt’attorno al luogo in cui si tenevano i giudizi.
Della simbologia del cerchio partecipa anche il rituale della circumambulazione, che è usato a scopi sia positivi sia nefasti. L’atto di girare attorno a un luogo particolare, seguendo la direzione del sole (réttsælis), serve non soltanto a far sì che fra sé e quel luogo si stabilisca un rapporto in armonia con i movimenti dell’universo, bensì anche a tracciare un’immaginaria linea di netta separazione da possibili influssi negativi provenienti dall’esterno. Il cerchio segna così un limite magico impossibile da oltrepassare, dove l’essere è racchiuso nella sua stessa perfezione. Ciò richiama l’immagine cosmica della terra che è circondata tutt’intorno dall’oceano, legato in forma di anello. L’oceano, per la sua natura di materia informe e disordinata, è sede di forze oscure e incontrollabili: la forma ad anello che gli è stata data dagli dèi serve perciò a impedire a queste forze di dilagare sulla terra.
Nella Saga di Óldfr il Santo si racconta di un contadino che si era lamentato col re perché gli uomini del sovrano avevano distrutto i suoi campi. Il re aveva allora compiuto una circumambulazione del terreno dicendo: «Questo mi aspetto, contadino, che Dio ponga rimedio al tuo danno, e questo campo diventi migliore nel giro di una settimana». E quello divenne il campo migliore, come il re aveva detto. Qui va anche ricordata l’usanza testimoniata dalle saghe di «consacrare a sé la terra» (helga sér land), cioè prenderne possesso mediante un rito di circumambulazione, durante il quale si accendevano fuochi attorno al territorio che si voleva occupare.
Il procedere con moto circolare in senso contrario a quello del sole (rangsælis o andsælis) ha evidentemente una simbologia nefasta. È atto tipico delle streghe e dei maghi o di esseri abitatori del buio.Con ciò ci si prefigge uno sconvolgimento dell’armonia cosmica sia spaziale sia temporale. In una saga la circumambulazione in senso inverso viene fatta con il fuoco per impadronirsi di una casa bruciata. Forma circolare ha altresì la «cavalcata magica» (gandreið f.) degli esseri demoniaci e delle streghe.
Il senso del cerchio come zona in cui si concentra un potere è testimoniato anche a proposito delle sedute di magia, là dove si dice che le assistenti della maga avevano fatto un cerchio attorno al suo sedile.