Bianco

Spazio

Colori

Bianco

Colore cui corrisponde uno stato di attesa, di disponibilità, di grazia. È emblema dei luoghi e dei momenti in cui si è pronti al mutamento o al sacrificio (hvítingar m. pl., sing. hvítingr, connesso a hvítr «bianco», è il nome dato alle «vittime sacrificali»); simbolo tanto di chi sta per subire il cambiamento di condizione (che deve condurre a un livello superiore di vita) quanto di chi compie dall’esterno l’opera iniziatica. È quindi altresì il colore dell’epifania, del momento cioè in cui l’essere umano riconosce e recepisce il messaggio divino che muterà la sua vita. Questa simbologia è chiaramente riconoscibile nel racconto del Carme di Völundr, dove si narra di Völundr dal «candido collo», sposo di una valchiria di nome Alvitr con la quale vive sette anni. Le valchirie, che rappresentano nel mondo nordico l’epifania del divino, sono le dee bianche e luminose per eccellenza: frequenti sono infatti le espressioni che sottolineano il loro candore e la connessione col colore bianco: Svanhvít «bianca [come un] cigno» è appellativo di una di loro; di un’altra si dice che ha «il petto chiaro»; la valchiria Sváva è detta «bianca fanciulla»; la valchiria Sigrún è «bianca figlia di Högni»; altrove la valchiria è definita «fanciulla… bianca dai capelli chiari». Similmente altre donne sovrannaturali, seppure non esplicitamente definite valchirie, sono legate alla simbologia del bianco. Tutte paiono riconnettersi alla funzione di mediatrici di segreti divini.

24 aprile BiancoBianco è altresì il colore dell’alba, sia essa l’alba quotidiana (e infatti la valchiria sposa di Völundr gli appare in quell’ora) oppure l’alba dei tempi. Per questo il dio Heimdallr, che resta al limite dello spazio e del tempo per vegliare su di essi, è detto «il dio bianco». Di lui si racconta che, disceso sulla terra sotto le mentite spoglie di Rigr, fu progenitore delle tre stirpi degli uomini, originate dai suoi figli: þræll «schiavo»; Karl «uomo libero», «contadino>>; e Jarl «uomo nobile», «guerriero». La vicenda di Jarl, che Sarà capostipite di coloro che sono destinati a una vita di conoscenza (così soprattutto suo figlio Konr, che sarà un iniziato), è tutta legata alla simbologia del colore bianco. Di sua madre Móðir si descrivono «il sopracciglio più luminoso, il petto più lucente, il collo più bianco di pura fresca neve», così come l’accoglienza che fa al dio con una «tovaglia, / di bianco lino», «pagnotte sottili, / di bianco grano» e «colme scodelle argentate». Di Jarl appena nato si sottolineano «la chioma chiara, gli zigomi luminosi»; per questa sua qualità egli è riconosciuto dal dio come suo vero figlio. Egli poi si unisce a Erna, fanciulla «bianca e saggia». Il giovane Konr, il minore dei loro numerosi figli, sarà una sorta di reincarnazione del dio Heimdallr.

Messaggero di una dimensione in cui è possibile la manifestazione del divino, il bianco è colore sovrannaturale che allontana dalla quotidianità. In ciò esso è parallelo al blu, il quale parimenti distacca dal mondo del reale. La connessione di questi due colori ritorna nei testi nordici con una frequenza non casuale.

Il bianco è talora simbolo corrispettivo della luce; si veda per esempio la descrizione di Baldr, dio luminoso per eccellenza.

Il bianco presenta, quando lo si intenda come pallore, ha anche una connotazione nefasta: diviene allora il colore della morte, degli spiriti privi di colore perché negati alla luce: così forse gli elfi (il loro nome, probabilmente indoeuropeo, da *ALBH «risplendere», «essere bianco», latino albus «bianco»); così similmente i nani, abitatori delle rocce dalle quali possono uscire solo durante la notte, che la luce del giorno li pietrifica, uccidendoli. Anche il nome del nano Móðsognir, da interpretare forse come «[colui che] succhia la forza [dai corpi]» (una sorta di vampiro) o «[colui che] è senza forza», va inquadrato nella simbologia del bianco come pallore, stato di morte privato (da parte di esseri demoniaci?) delle energie vitali e tuttavia condizione precedente a una rinascita a vita nuova.

Share
Tags:

Comments are closed.