Nero

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Nero

Indica innanzitutto l’assorbimento totale di ogni luce, la sua scomparsa, l’assenza di vita. È perciò il colore della morte nel suo aspetto assoluto e definitivo. Tale senso pare avere l’allusione a questo colore in taluni carmi del ciclo dei Nibelunghi, dove per esempio Goðrún definisce scura come la pece la notte in cui ella piange sul cadavere di Sigurðr suo sposo o spera di veder comparire il suo cavallo nero perché la conduca da lui nel regno dei morti.

SutrNella mentalità nordica il nero partecipa del fondamentale dualismo nella simbologia dei colori che si riflette nell’antitesi luce-buio. Il nero è perciò collegato, come il blu, al concetto di scuro e di aldilà. Tuttavia, mentre il blu è piuttosto uno strumento magico per accedere all’altro mondo, il nero simboleggia, di quel mondo, la condizione. In esso si allude alla materia informe ricondotta a uno stato primordiale e a una dimensione nella quale essa ritorna a possedere l’energia delle origini.

Per questo, come il buio è immagine di uno dei princìpi del cosmo, il nero è l’essenza stessa del mondo ctonio nel quale abitano i defunti, ma dal quale provengono poi, rigenerate, le energie vegetative. Così è nero il corvo che è presagio di morte, ma sono neri altresì i nani che incarnano gli spiriti dei morti. Così sono neri anche i buoi di taluni giganti, i quali sono esseri dell’aldilà possessori di una ricchezza e di una fecondità primordiali.

Da qui la ragione, verosimilmente, delle «vittime scure» (furvae hostiae) offerte al dio della fecondità Frø ( = Freyr): i rituali della fecondità avevano infatti anche un carattere ctonio.

Come colore del mondo infero, o per meglio dire infernale, il nero ha una particolare relazione col rosso, insieme al quale esprime la qualità diabolica del fuoco che sta nelle viscere della terra. Questa simbologia è incarnata, nel mondo nordico, nella figura del gigante Surtr «nero», il quale è il demone possessore del fuoco distruttore.

Il termine «nero» (soprattutto svarti, ma anche sorti, surtr e altri) si ritrova di frequente tra i soprannomi.

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