Mare
Spazio
Geografia mitologica
Mare
Rispetto alla terra, nella quale ogni cosa ha assunto forma fissa e ordinata, il mare conserva la materia in uno stato informe, sfuggente a ogni controllo e soggetto a cambiamenti. Esso è un anello di forze oscure, difficili da dominare e pericolose, serrato magicamente attorno al mondo degli uomini. Una forza potente e divina lo trattiene, ma nell’ultimo giorno dilagherà sulla terra e su di esso, all’orizzonte, apparirà una nave possente, carica di dèmoni pronti per la battaglia finale con gli dèi.
Il mare fu creato alle origini dal sangue del gigante primordiale Ymir: subito esso si separò dalla terra (la carne del gigante) e vi si contrappose; in questa contrapposizione sta uno degli equilibri che reggono il cosmo. I racconti cosmologici si premurano di sottolineare come dopo il crepuscolo degli dèi il mare di nuovo si separerà dalla terra poiché un nuovo ciclo avrà inizio. Qui va ricordata anche l’espressione «per terra e per mare» che intende verosimilmente alludere alla totalità del cosmo.
La contrapposizione terra-mare corrisponde nel dualismo fondamentale dell’esistenza alla suddivisione aldiquà-aldilà. Per la sua natura il mare è infatti regno abitato da esseri sovrannaturali e da defunti. È dimora del gigante-dio del mare Ægir e di sua moglie Rán; tuttavia il mostro per eccellenza che vive nelle profondità dell’oceano è il serpe di Miðgarðr, mostro cosmico anch’esso serrato come un anello attorno al mondo.
Gli esseri che appartengono al mare vivono dunque nell’aldilà, perciò hanno qualità magiche e profetiche. Nella Saga di Hálfr e dei guerrieri di Hálfr si racconta a esempio di una montagna in forma d’uomo, sorta dal mare, la quale profetizzò sciagure a re Hjörleifr. Numerosi sono nelle saghe i riferimenti a spiriti e a geni del mare.
Il dominio di questo mondo sconosciuto e pericoloso sarà possibile soltanto per mezzo della magia: Odino stesso si vanta di conoscere un canto magico capace di calmare i marosi; moltissime sono le allusioni a una magia di questo tipo. A un uso magico-medicinale dell’acqua di mare gelata si fa riferimento in due fonti.
Il mare è dunque un «mondo», o meglio un «altro mondo»; per questo un viaggio su di esso avrà significato di un itinerario di conoscenza. Un’allusione al mare come dimensione attraverso la quale si raggiunge un luogo iniziatico si ha a esempio nel mito del dio torturato.
Il mare infine è anche fonte di nutrimento e di ricchezza; per questo è legato a Njörðr, dio della fecondità: a lui, insegna Snorri, ci si deve rivolgere per i viaggi in mare e per la pesca. Questo dio ha la sua dimora presso il mare, in un luogo detto Nóatún «cerchia delle navi».