Numeri che simboleggiano le qualità dell’essere – Tre
Rappresenta la totalità dello spazio (inferi, terra e cielo) e quella del tempo (passato, presente e futuro). Indica perciò la perfetta manifestazione di un’entità e la completezza di un’azione.
I miti della creazione raccontano che il primo uomo, Buri, nacque nello spazio di tre giorni, così come tre furono gli dèi che fecero all’uomo il dono della vita. Tacito informa che l’antenato primordiale dei Germani, Mannus, figlio di Tuisto, ebbe tre figli, dai quali originarono le tre principali stirpi di questo popolo. La triplice epifania del divino si ritrova dove Odino si manifesta al re Gylfi sotto le spoglie di Hár, Jafnhár e þriði. La luce, incarnata nella figura di Dagr «giorno», nacque da Nótt «notte» dopo che costei si fu unita in matrimonio col suo terzo marito.
Anche l’ordine del cosmo è fondato sul numero tre. Esso è figurato nell’albero cosmico Yggdrasill, che ha tre radici, ciascuna delle quali si trova presso una delle tre sacre fonti. Presso di esso dimorano le tre nome, dee del destino, che stabiliscono la vita degli uomini nel tempo passato, presente e futuro. Dell’arcobaleno, ponte fra a terra e il cielo, è detto che ha tre colori.
Ogni atto e ogni rito per essere completo ed efficace dovrà essere ripetuto tre volte. Per questo fu triplice la tortura inferta a Gullveig durante la guerra fra gli Asi e i Vani; per questo sono tre le gigantesse che dispogliarono i beni dell’età dell’oro. Analogamente è detto che gli dèi quando incatenarono il lupo Fenrir riuscirono nell’impresa solo al terzo tentativo. Fenrir è uno dei tre figli del malvagio Loki e della gigantessa Angrboða: in essi è espressa la totalità delle forze del male e dell’oscurità.
Una triplice manifestazione esprime la totalità nello spazio; a essa corrisponde la totalità nel tempo che è data da una triplice azione. A questa fondamentale simbologia del tre vanno ricondotti i numerosissimi riferimenti a questo numero che si ritrovano nelle fonti.